»» TESTO DI PRESENTAZIONE | PDF |
«Arrestate, condannate alla prigione o uccise a seguito di aborti clandestini, molte donne divennero cavie di un esperimento demografico».
L’incubo di un aborto clandestino. I privilegi della nomenklatura. L’emancipazione di genere, per molti versi rimasta lettera morta nei proclami del regime. La persistenza di un patriarcato ancestrale. Un’epoca grigia che bandisce la libera scelta ed esige conformità… Benvenuti nella Romania di Nicolae Ceauşescu! Diciassette scrittrici narrano la vita quotidiana al tempo della dittatura, per svelare i più intimi rovesci della condizione femminile in una società autoritaria.
Mischiando registro epistolare e pagine di diario, fiction e autobiografia, Compagne di viaggio restituisce la resistenza dell’altra metà del cielo. Ora tragiche ora scanzonate, queste pagine fotografano la condizione delle donne fino alla caduta del regime, nel 1989, anno di grandi promesse, in parte tradite.
presentazione del libro
Compagne di viaggio
Racconti di donne ai tempi del comunismo
a cura di Radu Pavel Gheo e Dan Lungu
Palazzo Libera, Villa Lagarina (Tn)
26 novembre 2011, ore 18,30
Andreea Avasi leggerà alcuni brani tratti dal libro
(1) Cristina BEZZI
PhD in metodologie della ricerca Etno-Antropologica presso l’Università di Siena, master in Antropologia sociale dell’infanzia pressola Brunel Univerity di Londra, laurea in lettere a indirizzo antropologico presso l’Università di Perugia. Dal 1999 si interessa di Romania nell’ambito della Missione Etnologica Italiana nel paese, occupandosi di infanzia e migrazione, partecipando a progetti di cooperazione e collaborando con diverse ONG. Parla fluentemente rumeno. Dal 2011 lavora ad OBC grazie ad una borsa di studio della Fondazione CARITRO con una ricerca sul welfare trasnazionale tra Romania e Italia.
(2) Antonio COSSU
Sardo di Alghero. Vive a Trento e lavora tra Roma ed il resto d’Italia, occupandosi professionalmente di sindacato e di fisco. Animatore socio-culturale per inestinguibile passione; fondatore e Presidente della PROMART – Libera Associazione per la Promozione delle Arti, già Vice-Presidente della Federazione dei Circoli Culturali e Ricreativi del Trentino, consigliere di amministrazione della Cooperativa Editoriale Etica.
(3) Dan ION
Romeno di Bucarest. Vive a Trento dal 1992. Ingegnere, laureatosi all’Università di Bucarest, lavora come informatico e come Segretario Consolare del Consolato Onorario di Romania per il Trentino Alto Adige; socio fondatore e Presidente dell’Associazione dei Romeni del Trentino Alto Adige, “ARTA-A”, appassionato promotore culturale della Romania, ha vissuto in prima persona, fino all’età di 22 anni, le condizioni di vita sotto il regime di Ceauşescu, raccontate nel libro.
(4) Sandro Domenico TETI
Raccoglie l’eredità del padre Nicola e fonda a Roma, nel 2003, la Sandro Teti Editore. Attualmente la casa editrice pubblica cinque collane. “Historos”, la prima, si occupa di saggistica storica, senza limiti temporali e prediligendo punti di vista non convenzionali. La seconda, “I Russi e l’Italia”, tratta dei plurisecolari rapporti fra le letterature, le arti, le diplomazie e le economie dei popoli di questi due Paesi. La terza, “ZigZag”, diretta dal Prof. Mario Geymonat, spazia fra prosa e poesia, prediligendo gli autori emergenti, giovani e non. La quarta collana è “Immagine”, dedicata ai cataloghi e ai libri fotografici. La quinta collana è “Teatro della Storia”, diretta da Ada Gigli Marchetti, che vuole essere un sipario aperto sulla Storia attraverso testi teatrali.
E’ anche direttore della Fondazione del Premio Nobel professor Zhores Alferov in Italia.
Sine ira, at studio. L’espressione classica latina, utilizzata da Tacito (Annales 1.1.3), “sine ira et studio” (”senza animosità e simpatia” o “senza ira né pregiudizi”) indica l’intenzione di esporre i fatti con assoluta imparzialità e obiettività: oggi, la locuzione è ancora utilizzata per sottolineare, in tono serio o sarcastico, un’assoluta obiettività. La formula scelta come motto dalla Sandro Teti Editore indica invece la volontà di agire senza animosità ma con passione: da qui la scelta della congiunzione at usata in latino soprattutto in poesia, ad esempio da Virgilio.
Antonio Cossu
Trento/Roma, 14 novembre 2011
Questo è il primo vero articolo del nuovo sito
Credo debba rimanerne traccia…
Luca